sabato 25 settembre 2010

Pelican: What we all come to need

Questo disco è spettacolare!
Pura potenza strumentale...i Pelican sono un quartetto americano,originari di Chicago,da quando li ho ascoltati mi hanno da subito affascinato.
Un gruppo unico e molto creativo.
Questo disco è quello più recente,del 2009,composto da 8 lunghe tracce (spesso oltre 7 minuti) rigorosamente strumentali.
Un panorama sonoro di tutto rispetto.
Genericamente questo lavoro lo si può collocare nell'ambito del rock strumentale,ma nei loro pezzi si può intravedere Rock,Doom,Stoner Rock,Post Rock il tutto rimescolato con tanta creatività.

Sonorità decisamente corpose e potenti,batteria incisiva,chitarre pesantemente distorte e basso pieno,a volte anch'esso distorto,alternate a momenti di tranquillità con melodie pulite e sognanti.
A me è piaciuto tantissimo questo disco,lo consiglierei sicuramente.
Anche loro sono prodotti dalla Southern Lord Record(vedi post sugli Earth) o meglio, questo disco, è prodotto dalla Southern Lord,i dischi precedenti no.
Il loro primo full-lenght album risale al 2003 con il titolo Australasia.

Se non li avete ancora ascoltati è giunto il momento di farlo!


TrackList:
01 Glimmer
02 The Creeper
03 Ephemeral
04 Specs of Light
05 Strung Up From the Sky
06 An Inch Above Sand
07 What We All Come to Need
08 Final Breath

Anteprima:

-Strung Up From The Sky


-The Creeper


Anno:2009

Colore che associo a questo disco: legno scuro.
Immagine che mi evoca: un campo battuto dal vento

Link:
Sito Ufficiale

venerdì 24 settembre 2010

Earth :Hex Or printing the infernal method

Un album,un concetto, una finestra aperta su un panorama desertico che va a scontrarsi con un cielo leggermente annuvolato e smosso solo dal vento.
Questo è il modo con cui definirei questo album.
Gli Earth sono un gruppo che è andato modificandosi nel tempo,non solo in termini sonori,ma anche prorpio come line-up mantenendo sempre,ovviamente,la mente di tutto: Dylan Carlson.

Dylan Carlson è un personaggio che ha sperimentato molto con i suoni,in particolar modo con i "droni",tant'è vero che Carlson è considerato il padre del "Drone Rock"(tra l'altro genere interessantissimo).
Quest'album invece cambia un pò direzione,che poi è stata continuata anche con i dischi successivi.Non ci sono più chitarre elettriche distorte,sonorità aggressive tipiche delle produzioni precedenti.
Qui troviamo chtarre pulite,anche se effettate,oltre che strumenti a fiati,tastiera,basso e batteria.
Questo disco trasmette un'apparente tranquillità ma con sempre un filo di apprensione.C'è calma,ma anche inquietudine,c'è introspezione,ma anche apertura.
Tempi lenti,lentissimi e dilatati per un sound da assaporare...lentamente!
Un disco da ascoltare attentamente magari distesi da qualche parte e lasciarsi guidare in un viaggio nlla nostra mente...e senza fretta!

Tracklist:
  1. Mirage
  2. Land of Some Other Order
  3. The Dire and Ever Circling Wolves
  4. Left in the Desert
  5. Lens of Unrectified Night
  6. An Inquest Concerning Teeth
  7. Raiford (The Felon Wind)
  8. The Dry Lake
  9. Tethered to the Polestar

 Gli Earth,così come i SunnO)))(ma anche tantissimi altri) sono prodotti dalla Southern Lord Record.

 Ecco un pezzo estrapolato dal cd (la qualità non è eccelsa putroppo,ma non male comunque):

-The Dire And Ever Circling Wolves:



Vi lascio a due link
il sito della Southern Lord
e una pagina del blog con una introduzione generale su Earth,SunnO))) e Southern Lord.
Potete anche trovare una recensione qui
Riprenderò sicuramente l'argomento in futuro con altri post.

Anno: 2005
Colore che associo a questo disco: Grigio
Immagine che mi evoca: Deserto Americano!

Lasciate i vostri commenti!!

mercoledì 22 settembre 2010

The Jon Spencer Blues Explosion

Suoni elettrici,dinamici,potenti,adrenalinici,dal sapore Rock/Blues ma sapientemente mixati e reinventati per un risultato esplosivo!
Di chi stiamo parlando?Ma di Jon Spencer ovviamente con il suo trio Blues Explosion(con Russel Simins e Judah Bauer).
Personaggio particolare,carismatico ma al contempo una vera forza della natura capace di travolgere tutto e tutti per poi risistemarli come meglio gli pare.
Come riferimento inserisco due dischi che sono tra i miei preferiti:ORANGE e ACME.
Dischi abbastanza diversi e con riscontri altrettanto diversi.
Il primo è considerato praticamente da quasi tutti il loro capolavoro.
Un album capace di sprimentare e mescolare tanti,tantissimi stili e sfumature provenienti da diversi generi e sottogeneri mantenendo però una radice blues persistente e che si fà sentire....eccome se si fà sentire!
Riff che rasentano lo psichedelico,musicalità e sperimentazione sono il pane di questo disco.
Un disco che si fà ascoltare(e disturbare) nella sua visonaria genialità.


ACME invece è un disco che ha fatto un pò discutere,da molti considerato un album deludente.
Io invece credo che meriti parecchio.Un album forse aparentemente meno incisivo di Orange e forse anche un pò giù di tono(intendo come performance),ma nel complesso mi è piacuto molto.
I pezzi variano parecchio e come al solito ci si ritrova in territori sonori che spaziano abbastanza,dal rock,blues all'hip hop(spesso si ritrovano incursioi in questi territori))e una buona dose di potenza.


Se ancora non avete ascoltato questi dischi....bè...consiglio davvero di reperire un pò di materiale.Non ne rimarrete delusi!


Track List:(orange):
1. Bellbottoms
2. Ditch
3. Dang
4. Very Rare
5. Sweat
6. Cowboy
7. Orange
8. Brenda
9. Dissect
10. Blues X Man
11. Full Grown
12. Flavor
13. Greyhound

Anno 1994
Colore che associo a questo disco:Ovviamente Arancione :)
Immagine che mi evoca: Chitarre e amplificatori

Track list ACME:
  1. "Calvin"
  2. "Magical Colors"
  3. "Do You Want to Get Heavy"
  4. "High Gear"
  5. "Talk About the Blues"
  6. "I Wanna Make it All Right"
  7. "Lovin' Machine"
  8. "Bernie"
  9. "Blue Green Olga"
  10. "Give Me a Chance"
  11. "Desperate"
  12. "Torture"
  13. "Attack"
Anno:1998
Colore che associo a questo disco:grigio chiaro
Immagine che mi evoca: un circuito elettrico(non chiedetemi il perchè!).

Per approfondire vi lascio alla scheda di Onda Rock  e al sito ufficiale.

sabato 18 settembre 2010

Dirty Three-Whatever You Love You Are

I Dirty Three sono un trio molto interessante "made in Australia".
Gli strumenti che vanno a formare il trio sono batteria,chitarra e violino suonate rispettivamente da Jim White,Mick Turner e Warren Ellis.
Questo disco,intitolato Whatever You Love,You Are,è un disco davvero ricco di sonorità che puntano dritto alle emozioni(superato,forse,solo da Horse Stories).Un album magnifico.
Questo è un abum che mi ha da subito colpito particolarmente e a cui sono parecchio legato,probabilmente anche perchè è il disco con cui li ho scoperti la prima volta.
Musica che in alcuni casi si avvicina al minimalismo per poi andare ad incrociarsi con dissonanze e ritmi incalzanti.
Sia chiaro, sono pezzi assolutamente non ben classificabili,ci si può intravedere psichedelia,rock,blues a tratti anche musica folk(anche se non in modo classico).
Questa,come per tutti i post successivi,non vuole essere una recensione,ma solo una mia introduzione al disco.
Credo che sa un disco da tenere ed ascoltare attentamente.
Un disco che trasmette davvero tante emozioni.





Tracklist:
  1. "Some Summers They Drop Like Flies" – 6:20
  2. "I Really Should've Gone Out Last Night" – 6:55
  3. "I Offered It Up to the Stars & the Night Sky" – 13:41
  4. "Some Things I Just Don't Want to Know" – 6:07
  5. "Stellar" – 7:29
  6. "Lullabye for Christie" – 7:45


Non resta altro che darvi la possibilità di ascoltare almeno un paio di pezzi tratti da quest'album:

-I Really Should've Gone Out Last Night



-Some Summers They Drop Like Flies


 Anno: 2000

Colore che associo a questo disco: Viola
Immagine che mi evoca: Un cielo estivo stellato

Sito ufficiale:
Dirty Three