venerdì 24 settembre 2010

Earth :Hex Or printing the infernal method

Un album,un concetto, una finestra aperta su un panorama desertico che va a scontrarsi con un cielo leggermente annuvolato e smosso solo dal vento.
Questo è il modo con cui definirei questo album.
Gli Earth sono un gruppo che è andato modificandosi nel tempo,non solo in termini sonori,ma anche prorpio come line-up mantenendo sempre,ovviamente,la mente di tutto: Dylan Carlson.

Dylan Carlson è un personaggio che ha sperimentato molto con i suoni,in particolar modo con i "droni",tant'è vero che Carlson è considerato il padre del "Drone Rock"(tra l'altro genere interessantissimo).
Quest'album invece cambia un pò direzione,che poi è stata continuata anche con i dischi successivi.Non ci sono più chitarre elettriche distorte,sonorità aggressive tipiche delle produzioni precedenti.
Qui troviamo chtarre pulite,anche se effettate,oltre che strumenti a fiati,tastiera,basso e batteria.
Questo disco trasmette un'apparente tranquillità ma con sempre un filo di apprensione.C'è calma,ma anche inquietudine,c'è introspezione,ma anche apertura.
Tempi lenti,lentissimi e dilatati per un sound da assaporare...lentamente!
Un disco da ascoltare attentamente magari distesi da qualche parte e lasciarsi guidare in un viaggio nlla nostra mente...e senza fretta!

Tracklist:
  1. Mirage
  2. Land of Some Other Order
  3. The Dire and Ever Circling Wolves
  4. Left in the Desert
  5. Lens of Unrectified Night
  6. An Inquest Concerning Teeth
  7. Raiford (The Felon Wind)
  8. The Dry Lake
  9. Tethered to the Polestar

 Gli Earth,così come i SunnO)))(ma anche tantissimi altri) sono prodotti dalla Southern Lord Record.

 Ecco un pezzo estrapolato dal cd (la qualità non è eccelsa putroppo,ma non male comunque):

-The Dire And Ever Circling Wolves:



Vi lascio a due link
il sito della Southern Lord
e una pagina del blog con una introduzione generale su Earth,SunnO))) e Southern Lord.
Potete anche trovare una recensione qui
Riprenderò sicuramente l'argomento in futuro con altri post.

Anno: 2005
Colore che associo a questo disco: Grigio
Immagine che mi evoca: Deserto Americano!

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